domenica 31 agosto 2014

#4 - Le prime prove alchemiche

Ciao e bentornati al commentone sulla mia saga preferita, “La Bambina della Sesta Luna”, primo libro!
Mi sembra di essere diventata una presentatrice …!
Quest’oggi osserveremo Nina affrontare le sue prime prove alchemiche, insomma, finalmente la vediamo all’opera!



 

Siamo arrivati ad un punto della storia dove ormai tutte le informazioni di base sono state date. E’ il momento quindi di far iniziare seriamente l’avventura di Nina.

Immaginate di accendere un computer. A meno che il vostro non abbia diverse impostazioni, cosa si fa per prima? Si immette una password.
Ecco, a Nina serve innanzitutto una password per entrare nel mondo magico che la aspetta, il codice d’accesso a tutto il sapere alchemico di Xorax e del nonno: l’alfabeto della Sesta Luna.

Ricordate il Quaderno Nero? È pieno di simboli strani e incomprensibili; ovviamente lettere di Xorax. Nina arriva a questa preziosa informazione ancora una volta consultando un libro di Birian Birov, che fornisce una vera e propria traduzione dei caratteri scritti anche sull’ultima pagina del Quaderno Nero. Vicino ai caratteri in questione, Birov aggiunge la frase “Volare per vivere”.
A parte il profondo significato che questa frase può avere (di certo potrete immaginare anche come la stessa Nina ci si ritrovi), la protagonista capisce che gli strani simboli che ha davanti sono delle lettere. Le serve quindi l’intero alfabeto di Xorax, indispensabile per andare avanti.
Il Systema Magicum Universi le dice come ottenerlo, ma non come farebbe una persona normale, no. Quando Nina gli chiede come avere l’alfabeto di Xorax, il Libro inizia a recitare una vera e propria formula alchemica, una sorta di pozione! L’alfabeto di Xorax è quindi il risultato di un esperimento che Nina deve compiere e portare a buon termine.
E secondo voi la piccola Nina coglierà la sfida? Ma mi pare ovvio! J

Convinta più che mai e pienamente consapevole della missione che le è stata affidata, Nina segue alla lettera le istruzioni del Libro Parlante, con una precisione e un rigore degni di uno scienziato. Dopotutto il professor José le aveva già insegnato le tre regole fondamentali per fare le pozioni: << Concentrarsi e pensare all’obiettivo da raggiungere, non tremare maneggiando gli elementi alchemici, seguire rigorosamente la composizione della pozione rispettando i tempi. >>
È interessante come ritorni anche qui la questione della scienza. Già il laboratorio di Misha ha quel non so che di scientifico; anche il procedimento per fare magie e pozioni è stato pensato nei minimi dettagli, con vero e proprio approccio scientifico. I tempi di preparazione sono indicati con estrema precisione con ore, minuti e secondi, l’ordine delle fasi del procedimento va rispettato, senza alcun timore e mantenendo una concentrazione costante.
Nina ottiene infine un risultato eccellente e su un foglio di carta appaiono le lettere di Xorax, pronte per essere utilizzate. È indispensabile non fallire, quando Nina o i suoi amici affrontano una prova alchemica. L’Alchimia della Luce non ammette errori.

 

Quella per avere l’alfabeto della Sesta Luna non è l’unica prova alchemica che Nina affronta nel quarto capitolo del libro. Stavolta la sfida se la impone da sola e decide di creare una pozione: quella per l’Amicizia Duratura.

Coscienziosa, prudente, matura e dalle idee chiare come normalmente non potrebbe mai esserlo una bambina di dieci anni (ma quando mai il personaggio principale di una storia fantasy non ha qualcosa di speciale già di suo?), Nina capisce di aver trovato sì degli alleati (i suoi nuovi quattro amici), ma sa anche di avere una responsabilità troppo grande e troppo importante, perciò ha bisogno di sicurezza. Le preme avere la più completa fiducia in Cesco, Dodo, Fiore e Roxy; deve essere certa al 100% che non la tradiranno mai e che saranno sempre dalla sua parte.

Questo è lo scopo della formula per l’Amicizia Duratura, una pozione che i quattro ragazzini dovranno bere prima di conoscere l’esistenza di Xorax e tutto il resto. I suoi ingredienti non sono lasciati al caso e ognuno di essi riflette una particolare qualità, dalla libertà delle parole alla loro sincerità e fedeltà. Con una bella formula magica (rigorosamente in rima), la pozione assume il proprio potere magico ed è pronta.
La prova che Nina impone ai suoi nuovi amici ha buon fine e finalmente può condividere con loro la missione di salvataggio della Sesta Luna. Ad accompagnare la pozione e a sancire il legame della banda, un prezioso rubino portafortuna che i ragazzini porteranno sempre con sé.

 

Prima di concludere il commento di oggi, vorrei fermarmi un attimino su un tema particolare e insolito: il Tempo.

In questa saga il tempo assume un’importanza praticamente vitale, un significato che possiamo riscontrare anche nella vita di tutti i giorni e di questo devo proprio congratularmi con Moony, perché non molti prima di lei devono aver parlato di questo argomento.
Esiste una frase, attaccata ad una parete del laboratorio di Misha, proprio sopra l’orologio con i quattro quadranti, che riassume il concetto di Tempo illustrato in tutta l’opera: << Il Tempo serve, ma non esiste. >>

Pensateci. Il tempo non esiste ed è vero, perché in fondo è una concezione creata dall’uomo per risolvere questioni di altra natura. E’ uno strumento per misurare lo scorrere degli eventi e quando non serve, ahimè, scompare. Nina stessa se ne accorge quando arriva perennemente in ritardo al pranzo o alla cena preparata dalla cara tata Ljuba: intenta a lavorare nel laboratorio, Nina dimentica tutto il resto e si concentra solo sulle proprie magie e quando il tempo alchemico non le serve più, si accorge che è volato. Per questo, spesso la piccola Nina salta persino i pasti (cosa che le sconsiglierei, viste le avventure che deve affrontare, ma puntualmente recupera con le mille prelibatezze che solo la buona Meringa sa cucinare).
Il Tempo non esiste, eppure serve per tante cose: normalmente per raccontare storie ed eventi passati, ma qui soprattutto per creare le pozioni alchemiche che servono a Nina per andare avanti. In queste occasioni il Tempo è necessario a tal punto da essere ricordato sempre con precisione estrema. Persino più avanti, un importante concetto temporale come “Sempre” apparirà spesso con la lettera maiuscola, ma di questo potremo parlare meglio tra qualche pagina del commentone.

 

*

 

Sono soddisfatta degli argomenti di cui ho parlato quest’oggi, per cui vi do appuntamento alla prossima pagina del blog, dedicata ai nemici di Nina e ai primi contatti che la protagonista ha con essi.

Vi ringrazio ancora una volta per l’attenzione! :*

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