Ciao a tutti, il mio nome è Eleonora e da oggi commenterò personalmente la mia saga di libri preferita, ovvero La Bambina della Sesta Luna! J
L’autrice si
fa chiamare Moony Witcher, ma non fatevi
ingannare dal nome, perché è italianissima! Anzi, vive a Venezia, la città dove
è maggiormente ambientata l’intera saga. Per contattarla, vi basta cercarla su
Facebook; c’è pure il gruppo, se volete iscrivervi: si chiama proprio “Nina la
Bambina della Sesta Luna” ed è lì che troverete anche me e altre fan della
storia. Se non conoscete i libri di Moony Witcher, andate a leggerli, perché
anche se sono solo dei romanzi fantasy per bambini dai 10 anni in su, sappiate
che io a 20 anni non mi ci sono ancora stufata, perciò capirete quanto possano
essere belli ed appassionanti!
Prima di
cominciare sul serio, devo fare una piccola premessa: perché faccio tutto
questo? Perché la mia non è una semplice recensione, ma un commento vero e
proprio?
La mia
intenzione è di ripercorrere uno a uno tutti i libri e la loro trama, leggendo
la storia in profondità, interpretandola e trovando cose da dire
il più possibile, cogliere dei concetti, delle similitudini, delle analogie e
simmetrie con altri libri o tra concetti interni alla storia stessa, insomma … leggere tra le righe e dare uno sguardo
approfondito all’avvincente storia di Nina, la Bambina della Sesta Luna.
Ovviamente
con il vostro aiuto, perché mi piacerebbe moltissimo che voi commentaste
insieme a me i vari passaggi del libro, dando la vostra opinione, la vostra
interpretazione, il vostro punto di vista.
È importante avere una mente aperta che sappia
formulare idee e pensieri sempre nuovi anche su un libro già letto,
quindi spero che mi accompagniate in questo excursus, diciamo, attraverso il
mondo magico creato da Moony Witcher, ma dal punto di vista dei lettori.
Mettiamo le
basi di questo commentone e riassumiamo l’inizio della storia, partendo dal
primo libro della saga, che si intitola esso stesso “La Bambina della Sesta Luna”.
La
protagonista è una bambina di 10 anni, Nina
De Nobili. Immaginatevela: capelli lunghi e castani, occhi grandi e azzurri;
di aspetto magari un po’ fragile come tutte le bambine, ma con una
determinazione nello sguardo che di certo è fuori dal comune.
Ci sono
altre cose, in realtà, che la rendono già di per sé una ragazzina fuori dal
normale:
-
Innanzitutto il fatto che vive lontana
dai genitori. Parlo di Vera e Giacomo, costretti a stare lontani dalla figlia
perché lavorano al Ferk, centro ricerche sulla vita extraterrestre situato a
Mosca, in Russia. Non è un caso, visto che Vera è mezza italiana e mezza russa
e proprio il padre di lei, il professor
Misha, è conosciuto come un famoso alchimista.
Misha vive a Venezia, città natale della moglie, la principessa Espasia (pace
all’anima sua). Misha ed Espasia, quindi sarebbero i nonni materni di Nina e
già il fatto di essere una principessa e un professore alchimista, non è roba
da poco per la nipotina! xDSe Nina non vive con i suoi genitori, dove sta? Sta a Madrid dalle sue zie spagnole: una è Carmen, dolce, solare, anche bella in carne … ma l’altra è Andora, che è tutto il contrario! Acida, brutta, cattiva, se la prende sempre con Nina e con i suoi due animali da compagnia: uno è il cane Adone (e che cane, ragazzi, un alano nero di 85 chili che se fosse umano sarebbe sicuramente un maggiordomo da quanto è tranquillo – e anche un po’ snob aggiungerei) e l’altro è Platone, un gatto rosso che Nina ha raccolto dalla strada, che in quanto a personalità non è troppo diverso dal cagnone.
Che dite, mica male come famiglia, eh? Già fa predire qualcosa di insolito, vero?
- Un’altra
cosa che rende Nina de Nobili una bambina diversa dalle altre è il fatto che
non va a scuola, ma studia da privatista.
Le lezioni le ha con un professore spagnolo, José, che oltre a fornirle un’educazione standard, le insegna
l’alchimia. Dopotutto il nonno Misha è un alchimista e ci tiene che la nipote
segua le sue orme, quindi ci pensa José a prepararla, a darle le nozioni base
che poi le permetteranno di affrontare al meglio il destino che l’aspetta. Nina, quindi, è già in qualche modo
preparata all’avventura che dovrà affrontare, anche perché lei stessa ha
questa sensazione, ha il presentimento che prima o poi vivrà qualcosa di
straordinario, scoprirà le meraviglie e le insidie dell’universo, volerà,
volerà nel cielo e scoprirà l’infinito.
A questo
punto, per rendere meglio il concetto, vi riporto direttamente le sue testuali
parole dal primo capitolo, praticamente la prima battuta di dialogo della
storia: << Sai, Adone, sono certa
che un giorno io volerò là in alto e capirò tutto. Tutto quello che qui sulla
Terra ancora non si sa. >> E per finire, giusto per avere un’idea di
che cosa si sta parlando, già l’incipit vero e proprio ne parla. Le prime vere parole del libro, dell’intera
saga, fanno presagire l’oggetto delle avventure di Nina: “Era notte fonda, la luna piena sembrava
agganciata al cielo e miriadi di stelle scintillavano come lampadine blu e
rosse. La luce del firmamento entrava silenziosa nella cameretta di Nina,
illuminandole gli occhi grandi e azzurri.”Capirete che l’ambientazione, il senso, i sentimenti della protagonista e il viaggio che lei andrà a compiere sono riassunti in queste frasi.
- Infine
beh, il fatto che Nina è una bambina fuori dal comune si nota chiaramente da un
altro dettaglio, importante perché è piuttosto evidente. Nina ha una voglia a forma di stella rossa, sul palmo della mano
destra. È quello, il segno che rappresenta il magico destino che c’è in
serbo per lei. Anche il nonno Misha ce l’ha, quindi è un simbolo alchemico, un
contrassegno che indica inevitabilmente che Nina è destinata a seguire le orme
del nonno e diventare come lui una brava alchimista.
Ora,
normalmente, la stella sulla mano resta sempre così, ma il nonno Misha ha
spiegato a Nina che la voglia si ingrandisce e diventa nera se ci sono guai in
vista. Ed eccolo, l’avvenimento che sconvolge la situazione iniziale di
equilibrio: la voglia fatta a stella
sulla mano di Nina cresce e diventa nera, segnalando un pericolo. Che
succederà mai? Nina cerca aiuto da Carmen, quella notte le due non riescono a
dormire, cane e gatto sono agitati … insomma, un vero inferno.
Difatti, di
lì a poco, arriva la tragica notizia: Misha
è morto. Inutile dire che a Nina crolla il mondo addosso. Si sente persa e
abbandonata, sola senza l’amato nonno. Eppure trova presto la forza di andare
avanti e cominciare la sua avventura, perché giorni prima nonno Misha le aveva
mandato una lettera, chiedendole di raggiungerlo a Venezia. E quello era un
segno evidente del destino: una volta a Venezia, Nina avrebbe cominciato ufficialmente
la sua avventura.
Fermiamoci ancora
un attimo e aggiungiamo ancora un po’ di carne al fuoco.
In ogni
storia fantasy che si rispetti, c’è un personaggio, o perlomeno un’entità che
fa da nemico, da antagonista, contro cui bisogna combattere. Ebbene, il nemico di Nina si fa vivo quasi subito,
la stessa notte in cui muore nonno Misha: mentre la bambina è in bagno,
spaventata perché la stella sulla mano non accenna a tornare rossa, sullo specchio appare il volto mostruoso di
un uomo orrendo, pelato, col pizzetto nero, gli occhi rossi e indiavolati, la
pelle verdastra … un obbrobrio in piena regola. E quello se la ride
malvagiamente, terrorizzando la povera Nina, per poi scomparire e lasciarla in
preda a una miriade di incertezze. Di sé non lascia intuire nulla, se non la
faccia e l’iniziale del suo nome: K.
Questo K
darà parecchio filo da torcere alla ragazzina, spargerà dolore e sofferenza a
non finire … ma questo ancora Nina non lo sa; per ora si limita a godersi il
paesaggio delle nuvole bianche e soffici dal sedile dell’aereo, l’aereo che la
sta portando a Venezia, la città incantevole immersa nella laguna, dove il
nonno le ha lasciato la sua eredità di alchimista e un destino pieno di magia
ed avventura.
*
Benissimo,
io direi di finire qui per ora. Spero di rivedervi al prossimo aggiornamento!
Vi chiedo
una cosa: sarei ben felice di vedere i vostri commenti, ma se avete letto il
libro o la saga, per favore, non
spoilerate. Cerchiamo di attenerci alla parte di storia che finora ho
analizzato, poi il resto lo commenteremo nelle prossime parti di commentone.
:*
Nessun commento:
Posta un commento