mercoledì 30 luglio 2014

#2 - I preparativi

Salve a tutti quanti, io sono sempre Eleonora e sono qui sempre per commentare con voi le magiche avventure di Nina, la Bambina della Sesta Luna! ^-^
La scorsa volta mi sono fermata proprio in corrispondenza della fine del primo capitolo del primo libro; stavolta andrò avanti più spedita, coprendo tutto il secondo e parte del terzo capitolo. Per la prima parte di commentone ho pensato che l’inizio meritasse un’attenzione particolare, ma ora posso dilungarmi.
Ho intitolato così questa nuova pagina, perché ciò che vedremo stavolta sono quelle cose che in ogni storia costituiscono le basi, i preparativi appunto, per l’avventura vera e propria. Ma andiamo con ordine.



Eravamo rimasti alla piccola Nina in viaggio per Venezia, giusto? Quando arriva, ad accoglierla c’è la fedelissima Ljuba, la tata russa, che da sempre si prende cura di Villa Espasia, la residenza veneziana di Misha. Se Nina la soprannomina Meringa, il motivo certamente potete immaginarlo. Ma non solo: Ljuba si ritroverà tantissime volte a dover restare dolce proprio come una meringa, anche se Nina si caccerà nei guai e meriterà una strigliatina ogni tanto. Chi non vorrebbe una tata così?
Appena la protagonista mette piede a Villa Espasia, Moony ci delizia con una delle sue tante descrizioni dettagliate e precise che permettono ai sognatori più incalliti di vedere chiara ogni scena nella loro mente: la villa è enorme, maestosa, impreziosita da tantissimi e diversi tipi di arredamento. Per farvi un esempio e citare il testo … “Tessuti preziosi, rasi, sete, organze e velluti ben si accostavano ai mobili di varie epoche e provenienze: pezzi russi, spagnoli, arabi, egiziani e cinesi.”
E ora rispondete a una domanda, voi che avete già letto la saga: questa descrizione non vi ricorda niente?
Già, proprio così: persino la descrizione di Villa Espasia, casa e quindi nido in cui Nina può sempre tornare e rifugiarsi, riprende tutte le ambientazioni che si vedranno nel corso della saga, tutti i luoghi lontani, misteriosi ed insidiosi dove la protagonista affronterà le avventure più emozionanti. A questo punto, perciò, lo posso anticipare: l’ambientazione dell’intera saga è il mondo intero, anzi, come avrete notato nella precedente pagina di questo blog, l’intero universo!
Non trovate che sia eccitante??

Andiamo avanti e saltiamo al punto in cui, disfatte le valigie, Nina si fa raccontare da Meringa cosa è successo la tragica notte della morte del nonno. Ufficialmente, Misha è morto d’infarto. Ma vi pare che sia questa la verità? Scopriamolo insieme. ;)
Il destino di Nina diventa sempre più chiaro alla lettura della seconda parte del testamento del professor Misha. “Lascio alla mia adorata nipotina Ninotchka la cosa a me più cara: Villa Espasia con tutti i miei libri, scritti e ricerche che solo lei, e nessun altro, potrà leggere e usare. […] Lascio quindi la mia eredità di alchimista e filosofo alla piccola Nina perché così vuole il destino.” Non potrebbe essere più azzeccato.
Ma oltre a ciò, comincia la parte per me veramente interessante, da grande amante del genere fantasy: Misha ha lasciato a Nina i suoi primi oggetti magici.
- Il Quaderno Nero. Curiosando per la villa, la bambina l’aveva già trovato nella stanza del nonno e all’interno vi sono delle scritte incomprensibili, evidentemente appartenenti a un linguaggio sconosciuto. Tuttavia, una volta che Nina svelerà il mistero, questo quaderno sarà per lei una bibbia, almeno per i primi tempi.
- La sfera di cristallo. Zitta zitta e quatta quatta, in realtà sarà poco citata nell’intera saga, ma una volta chiarito il suo uso, beh, questo oggettino sarà di un’importanza praticamente vitale. Capirete presto il motivo!
- Due chiavi, una fatta a stella e una a mezzaluna. Suggestivo, il particolare del sole e della luna. Queste due chiavi aprono due luoghi molto diversi, ma entrambi importanti. Nina non ci metterà molto a capire quali.
- Il Taldom Lux. Ohibò, che cosa sarà mai? Un bellissimo scettro d’oro! Un bastone che ha sulla punta la testa di un uccello, con due pietre preziose rosa al posto degli occhi. Mica male, eh? Già qualcosa mi dice che questo Taldom Lux sarà qualcosa di davvero speciale …

Tuttavia, mentre Nina si prepara a vivere la sua straordinaria esperienza, il Male si fa sentire.
Arrivata a Venezia, la bambina si accorge che due gemelli del posto, conosciuti come Alvise e Barbessa, le hanno rubato i suoi adorati libri. E non solo: da cattivi ragazzacci che si ritrovano, rompono i vetri di Villa Espasia lanciando a Nina due sassi. Uno è avvolto da una pagina dell’ultimo libro di Birian Birov, uno degli scrittori preferiti di Nina (che perciò capisce che sono stati loro a rubarle i libri), mentre l’altro porta con sé un messaggio minatorio inquietante: “farai la fine di tuo nonno”. E se aggiungiamo pure che i due gemellacci girano sempre con una K viola stampata sulla felpa, beh, se fate due più due non è difficile capire chi c’è dietro …
E proprio parlando di questo misterioso e malefico K, anche lui purtroppo si rifà vivo! Siccome Nina deve scoprire a che cosa servono le due chiavi e risolvere altri misteri, vaga per la villa finché non arriva alla Stanza degli Specchi, situata in un corridoio interno alla camera di nonno Misha. Per entrarci serve appunto la chiave a mezzaluna, ma essa non serve solo ad aprire il lucchetto ed entrare, bensì anche a fare luce una volta che Nina è entrata. Fa da lampadario, insomma, il che è piuttosto suggestivo. La stanza è appunto piena di specchi, dietro ai quali si nascondono preziosi tesori … ma in quel luogo, K appare di nuovo sugli specchi, tra mille fiamme rosse e gialle, spaventando ancora una volta Nina. Certo che è proprio insistente! Nina deve cercare di capire al più presto di chi si tratta e che cosa vuole da lei, ma soprattutto, se è stato lui a uccidere Misha.

E adesso, un paragrafo interamente dedicato al laboratorio di nonno Misha. La casa base, la torre di controllo, il punto di partenza, il quartier generale. Per arrivarci, Nina non ha bisogno di nessuna chiave: la porta si apre incastrando in una piccola conca la sfera di cristallo. Tadan, ecco a che cosa serviva! È quella la chiave del laboratorio, perciò è fondamentale per permettere a Nina di entrare in contatto con il mondo alchemico a cui appartiene.
Il termine “laboratorio” è il più giusto che possa mai essere stato scelto: immaginate un laboratorio, sì, ma di quelli scientifici dove dottori e professionisti fanno esperimenti con strani contenitori di vetro e liquidi colorati. Ecco, il laboratorio di Misha è essenzialmente una cosa del genere. Questo non so che di scientifico mi pare positivo, perché in qualche modo non separa completamente la magia dalla realtà. E poi, quasi tutte le sostanze alchemiche custodite negli scaffali hanno nomi latini, molte formule che Nina userà sono in latino … insomma: non è proprio magia, ma neanche proprio scienza. È alchimia. Moony deve essersi quindi ispirata ad un vero e proprio laboratorio alchemico, di quelli medievali. La cosa è molto affascinante!
E poi beh, ci sono quei classici elementi che rendono tutto più suggestivo e misterioso, con un pizzico di sapore antico: un caminetto che non si spegne mai, una lucina azzurra che tiene sempre misteriosamente illuminato il laboratorio, un libro gigantesco poggiato sul tavolo dal titolo Systema Magicum Universi … tutto molto affascinante. E proprio dentro al libro, Nina trova un biglietto del nonno, che le dice di girare una manopola vicino al caminetto e poi le lascia delle frasi piuttosto enigmatiche.
Nelle parole, nei pensieri, nei colori, nei suoni, nei numeri, c’è l’origine dell’universo. Non lasciare che il Buio ingoi la Luce. Cancella il Tempo e Vola.”
Accidenti, non ho dovuto nemmeno sbirciare sul libro per scriverla, la ricordo a memoria! <3
Ancora una volta, un riassunto dell’intera avventura di Nina, la sua essenza, il suo significato. Ma una volta letto tutto quanto, capirete meglio.

Quando Nina gira la manopola, sul muro le appare un filmato registrato dal professor Misha in persona poco prima di morire. Manna dal cielo, per Nina, che vuole scoprire la verità su cosa gli è successo e su cosa la aspetta. Ed è ora che vengono elencati tutti quegli elementi che servono alla protagonista come base per vivere la sua storia.
- Prima di tutto, Misha definisce in modo chiaro il nemico da sconfiggere e svela l’identità del misterioso K: altri non è che il Conte Karkon Ca’ d’Oro, già famoso a Venezia per essere il proprietario di un grande e lugubre palazzo in piazza san Marco che farebbe da orfanotrofio. Occhio, perché c’è un motivo per cui ho usato il condizionale.
Misha afferma che è stato proprio il malefico mago Karkon a ucciderlo e in fondo Nina se lo sentiva. Sapeva che quella K rappresentava il Male …
- Direttamente dal nonno, Nina sente parlare per la prima volta di Xorax. Domanda da un milione di dollari: che cos’è Xorax? Al momento, solo uno dei tanti misteri da scoprire, ma presto si rivelerà essere il più importante di tutti.
- Misha parla in fretta delle altre cose che Nina deve ottenere per andare avanti nella sua storia: l’Anello di Fumo, la botola del laboratorio, il tunnel, l’alfabeto di Xorax. Novità inaspettate e ignote, ma ve l’ho detto, sono fondamentali e Nina se ne accorgerà presto.
- Oh, qualcosa che nelle storie non può mai mancare: i compagni di avventura. Misha anticipa alla nipotina che incontrerà quattro coetanei dell’isola della Giudecca, destinati a diventare suoi amici. Di loro vi parlerò nelle prossime pagine del commentone.

*

Perfetto, direi di concludere qui, altrimenti si accumulano troppe cose. Come al solito, vi ringrazio enormemente per l’attenzione e spero di rivedervi al prossimo aggiornamento … Preparatevi, perché tra le altre cose parleremo degli altri personaggi, coloro che aiuteranno Nina e le staranno sempre vicino!

Baci :*

martedì 29 luglio 2014

#1 - L'inizio

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Ciao a tutti, il mio nome è Eleonora e da oggi commenterò personalmente la mia saga di libri preferita, ovvero La Bambina della Sesta Luna! J

L’autrice si fa chiamare Moony Witcher, ma non fatevi ingannare dal nome, perché è italianissima! Anzi, vive a Venezia, la città dove è maggiormente ambientata l’intera saga. Per contattarla, vi basta cercarla su Facebook; c’è pure il gruppo, se volete iscrivervi: si chiama proprio “Nina la Bambina della Sesta Luna” ed è lì che troverete anche me e altre fan della storia. Se non conoscete i libri di Moony Witcher, andate a leggerli, perché anche se sono solo dei romanzi fantasy per bambini dai 10 anni in su, sappiate che io a 20 anni non mi ci sono ancora stufata, perciò capirete quanto possano essere belli ed appassionanti!

 

Prima di cominciare sul serio, devo fare una piccola premessa: perché faccio tutto questo? Perché la mia non è una semplice recensione, ma un commento vero e proprio?

La mia intenzione è di ripercorrere uno a uno tutti i libri e la loro trama, leggendo la storia in profondità, interpretandola e trovando cose da dire il più possibile, cogliere dei concetti, delle similitudini, delle analogie e simmetrie con altri libri o tra concetti interni alla storia stessa, insomma … leggere tra le righe e dare uno sguardo approfondito all’avvincente storia di Nina, la Bambina della Sesta Luna.

Ovviamente con il vostro aiuto, perché mi piacerebbe moltissimo che voi commentaste insieme a me i vari passaggi del libro, dando la vostra opinione, la vostra interpretazione, il vostro punto di vista.

È importante avere una mente aperta che sappia formulare idee e pensieri sempre nuovi anche su un libro già letto, quindi spero che mi accompagniate in questo excursus, diciamo, attraverso il mondo magico creato da Moony Witcher, ma dal punto di vista dei lettori.

 

 

 

Mettiamo le basi di questo commentone e riassumiamo l’inizio della storia, partendo dal primo libro della saga, che si intitola esso stesso “La Bambina della Sesta Luna”.

La protagonista è una bambina di 10 anni, Nina De Nobili. Immaginatevela: capelli lunghi e castani, occhi grandi e azzurri; di aspetto magari un po’ fragile come tutte le bambine, ma con una determinazione nello sguardo che di certo è fuori dal comune.


Ci sono altre cose, in realtà, che la rendono già di per sé una ragazzina fuori dal normale:
- Innanzitutto il fatto che vive lontana dai genitori. Parlo di Vera e Giacomo, costretti a stare lontani dalla figlia perché lavorano al Ferk, centro ricerche sulla vita extraterrestre situato a Mosca, in Russia. Non è un caso, visto che Vera è mezza italiana e mezza russa e proprio il padre di lei, il professor Misha, è conosciuto come un famoso alchimista. Misha vive a Venezia, città natale della moglie, la principessa Espasia (pace all’anima sua). Misha ed Espasia, quindi sarebbero i nonni materni di Nina e già il fatto di essere una principessa e un professore alchimista, non è roba da poco per la nipotina! xD
Se Nina non vive con i suoi genitori, dove sta? Sta a Madrid dalle sue zie spagnole: una è Carmen, dolce, solare, anche bella in carne … ma l’altra è Andora, che è tutto il contrario! Acida, brutta, cattiva, se la prende sempre con Nina e con i suoi due animali da compagnia: uno è il cane Adone (e che cane, ragazzi, un alano nero di 85 chili che se fosse umano sarebbe sicuramente un maggiordomo da quanto è tranquillo – e anche un po’ snob aggiungerei) e l’altro è Platone, un gatto rosso che Nina ha raccolto dalla strada, che in quanto a personalità non è troppo diverso dal cagnone.
Che dite, mica male come famiglia, eh? Già fa predire qualcosa di insolito, vero?

- Un’altra cosa che rende Nina de Nobili una bambina diversa dalle altre è il fatto che non va a scuola, ma studia da privatista. Le lezioni le ha con un professore spagnolo, José, che oltre a fornirle un’educazione standard, le insegna l’alchimia. Dopotutto il nonno Misha è un alchimista e ci tiene che la nipote segua le sue orme, quindi ci pensa José a prepararla, a darle le nozioni base che poi le permetteranno di affrontare al meglio il destino che l’aspetta. Nina, quindi, è già in qualche modo preparata all’avventura che dovrà affrontare, anche perché lei stessa ha questa sensazione, ha il presentimento che prima o poi vivrà qualcosa di straordinario, scoprirà le meraviglie e le insidie dell’universo, volerà, volerà nel cielo e scoprirà l’infinito.
A questo punto, per rendere meglio il concetto, vi riporto direttamente le sue testuali parole dal primo capitolo, praticamente la prima battuta di dialogo della storia: << Sai, Adone, sono certa che un giorno io volerò là in alto e capirò tutto. Tutto quello che qui sulla Terra ancora non si sa. >> E per finire, giusto per avere un’idea di che cosa si sta parlando, già l’incipit vero e proprio ne parla. Le prime vere parole del libro, dell’intera saga, fanno presagire l’oggetto delle avventure di Nina: “Era notte fonda, la luna piena sembrava agganciata al cielo e miriadi di stelle scintillavano come lampadine blu e rosse. La luce del firmamento entrava silenziosa nella cameretta di Nina, illuminandole gli occhi grandi e azzurri.”
Capirete che l’ambientazione, il senso, i sentimenti della protagonista e il viaggio che lei andrà a compiere sono riassunti in queste frasi.

- Infine beh, il fatto che Nina è una bambina fuori dal comune si nota chiaramente da un altro dettaglio, importante perché è piuttosto evidente. Nina ha una voglia a forma di stella rossa, sul palmo della mano destra. È quello, il segno che rappresenta il magico destino che c’è in serbo per lei. Anche il nonno Misha ce l’ha, quindi è un simbolo alchemico, un contrassegno che indica inevitabilmente che Nina è destinata a seguire le orme del nonno e diventare come lui una brava alchimista.

 

Ora, normalmente, la stella sulla mano resta sempre così, ma il nonno Misha ha spiegato a Nina che la voglia si ingrandisce e diventa nera se ci sono guai in vista. Ed eccolo, l’avvenimento che sconvolge la situazione iniziale di equilibrio: la voglia fatta a stella sulla mano di Nina cresce e diventa nera, segnalando un pericolo. Che succederà mai? Nina cerca aiuto da Carmen, quella notte le due non riescono a dormire, cane e gatto sono agitati … insomma, un vero inferno.

Difatti, di lì a poco, arriva la tragica notizia: Misha è morto. Inutile dire che a Nina crolla il mondo addosso. Si sente persa e abbandonata, sola senza l’amato nonno. Eppure trova presto la forza di andare avanti e cominciare la sua avventura, perché giorni prima nonno Misha le aveva mandato una lettera, chiedendole di raggiungerlo a Venezia. E quello era un segno evidente del destino: una volta a Venezia, Nina avrebbe cominciato ufficialmente la sua avventura.

 

Fermiamoci ancora un attimo e aggiungiamo ancora un po’ di carne al fuoco.

In ogni storia fantasy che si rispetti, c’è un personaggio, o perlomeno un’entità che fa da nemico, da antagonista, contro cui bisogna combattere. Ebbene, il nemico di Nina si fa vivo quasi subito, la stessa notte in cui muore nonno Misha: mentre la bambina è in bagno, spaventata perché la stella sulla mano non accenna a tornare rossa, sullo specchio appare il volto mostruoso di un uomo orrendo, pelato, col pizzetto nero, gli occhi rossi e indiavolati, la pelle verdastra … un obbrobrio in piena regola. E quello se la ride malvagiamente, terrorizzando la povera Nina, per poi scomparire e lasciarla in preda a una miriade di incertezze. Di sé non lascia intuire nulla, se non la faccia e l’iniziale del suo nome: K.

Questo K darà parecchio filo da torcere alla ragazzina, spargerà dolore e sofferenza a non finire … ma questo ancora Nina non lo sa; per ora si limita a godersi il paesaggio delle nuvole bianche e soffici dal sedile dell’aereo, l’aereo che la sta portando a Venezia, la città incantevole immersa nella laguna, dove il nonno le ha lasciato la sua eredità di alchimista e un destino pieno di magia ed avventura.

*

 

Benissimo, io direi di finire qui per ora. Spero di rivedervi al prossimo aggiornamento!

Vi chiedo una cosa: sarei ben felice di vedere i vostri commenti, ma se avete letto il libro o la saga, per favore, non spoilerate. Cerchiamo di attenerci alla parte di storia che finora ho analizzato, poi il resto lo commenteremo nelle prossime parti di commentone.

 
Beh, vi ringrazio tantissimo per l’attenzione! Spero di avere avuto una buona idea a pubblicare tutto ciò e di aver stuzzicato la vostra curiosità e la vostra mente. Alla prossima (se lo vorrete), un bacio!
:*