È passato
parecchio tempo dal mio ultimo aggiornamento e mi dispiace, ma la dura vita
universitaria occupa gran parte del mio tempo. Ma non per questo io mi fermo!
^_^
L’argomento
di oggi – ma guarda, ieri era proprio Halloween – sono gli spaventosi e
spietati nemici della nostra
protagonista, che abbiamo modo di conoscere meglio tra il quarto e il quinto
capitolo del libro.
Nell'immagine sotto troverete Palazzo Ca d'Oro nella realtà. Affascinante! Peccato sia il covo del nemico...
Abbiamo già
sentito parlare di Karkon Ca’ d’Oro,
un conte poco raccomandabile che si finge capo di un orfanotrofio in piazza san
Marco a Venezia, ma che in realtà è un
mago malvagio e anche piuttosto potente.
Conosciamo anche
due suoi adepti, vale a dire i gemelli Alvise
e Barbessa, che hanno spesso preso di mira Nina, giocandole dei brutti
scherzi.
Beh, lo
schieramento nemico non è ancora completo. Una volta ottenuta la fiducia dei
suoi compagni, anche grazie alla formula dell’Amicizia Duratura, Nina chiede loro
informazioni sul conte Karkon e sui due gemelli. Scopre così che Alvise e
Barbessa sono i suoi allievi preferiti, nonché sentinelle della zona e in
particolare proprio dell’isola della Giudecca dove si trova Villa Espasia.
Esistono anche altri bambini al servizio
del mago; Irene, Gastilo e Sabina sono alcuni di loro. E non finisce qui! Karkon
ha a disposizione un fidato assistente: Visciolo,
detto il Guercio. È niente più che un nanetto mezzo cieco avvolto in un
mantello, che svolge per il suo capo le commissioni più importanti. Diciamo che
quindi il nostro Karkon Ca’ d’Oro ha il suo bell’esercito di alleati, proprio
come Nina.
Una volta
chiarite ed equilibrate le due controparti che si contendono il destino dell’universo,
Nina sente il tempo che scorre (anche se non esiste, hehe!) e va avanti con la
missione che le è stata affidata dal nonno. Prossimo obiettivo: trovare l’Anello di Fumo!
Per prenderlo,
spiega il Libro Parlante, bisogna andare nella Stanza degli Specchi – quella con
la mezzaluna luminosa – dove però incombe la minaccia di Karkon, già diverse
volte apparso negli specchi. “Mai ‘na gioia!” avrà pensato la nostra
protagonista! xD
Eppure questa
è un’altra buona occasione per parlare del nemico, con cui Nina ancora una
volta si confronta. Come previsto, Nina fa per prendere l’Anello nascosto in
uno specchio, ma Karkon le appare in tutta la sua orripilanza (?) e cerca di
spaventarla … ma stavolta Nina è pronta
a reagire: stringendo il Taldom Lux e scacciando via il mago con le parole,
tutto va per il meglio e la ragazzina riesce ad impadronirsi del prezioso
Anello di Fumo. È proprio bello, con uno sfavillante smeraldo (penso che con
tutti i tesori che trova, Nina potrebbe farsi una fortuna e vivere di rendita
se dovesse smettere di fare l’alchimista xD).
A che cosa
servirà di preciso? Per la risposta a questa domanda, temo che dovrete
aspettare un po’ …
Tornando ai
nemici, Nina li incontra nuovamente nel tentativo di compiere un’altra
missione: rubare il Pandemon Mortalis al conte. Non credo di averne ancora
parlato, in tal caso lo faccio ora. Il Pandemon
Mortalis è una spada magica costruita da Karkon e utilizzata per uccidere
il professor Misha e anche Birov, come poi tante altre sue vittime. Il nonno ne
parla alla nipote nel bigliettino che le aveva lasciato in precedenza, parlando
del triste destino suo e del collega Birov.
Ora, non è
che Nina voglia proprio avvicinarsi a quella spada, perché tanto scema non è. Eppure
è necessario rubarla a Karkon, perché tenerla in mano per alcuni secondi è un
passaggio necessario ad aprire la botola
del laboratorio, prossimo compito che il nonno Misha ha chiesto alla nipote
di svolgere.
Vi spiego
meglio: quando Nina chiede al caro Systema Magicum Universi cosa deve fare per
aprire la botola del laboratorio e vedere cosa c’è sotto, il Libro le spiega
che perché la botola si apra è
necessario che la stella sulla mano di Nina diventi nera. Ahimè, la nostra
protagonista deve attendere un evento negativo, perché ciò succeda! Ma per far
annerire la voglia di fragola, basta appunto tenere in mano per un po’ il
Pandemon Mortalis. Il tutto condito da un’angosciante sensazione che Nina
proverà: la paura della morte.
Questi sono
gli ingredienti per far sì che la stella di Nina diventi nera e faccia aprire
la botola del laboratorio. Un po’ più complesso delle altre volte, certo, ma
non impossibile. Iniziare a pensare alla morte per averne paura e far annerire
la stella è facile. Il punto è arrivare al Pandemon Mortalis … Che fare,
allora?
La nostra
Nina, sempre grazie all’esperienza alchemica preliminare che si porta dietro, ha
un asso nella manica. Una volta avvertiti i suoi amici che devono intrufolarsi
a Palazzo Ca’ d’Oro, Cesco le consiglia di spacciarsi per orfani per entrare ed
ecco che a Nina viene in mente la
formula di una pozione per diventare brutta e cattiva.
La strategia
secondo cui per entrare in territorio nemico bisogna adattarsi proprio al
nemico è geniale. Della serie “a casa mia, per far andare bene le cose, bisogna
fare come dico io” o qualcosa del genere. Se in teoria il Palazzo di Karkon è un
orfanotrofio, gli orfani hanno praticamente il biglietto gratis per entrare.
Per non mettere
in pericolo i suoi amici – che cara! – Nina decide di andare da sola e si
prepara per la notte del grande evento: prepara la pozione e dopo averla bevuta
attende i suoi effetti. Così recita il testo (ve lo cito perché ho una certa
predilezione per le descrizioni!): <<
Più passava il tempo e più la pelle di Nina diventava violacea, gli occhi si
rimpicciolivano, sempre più rossi e cupi. Che impressione: le stavano cadendo
anche quasi tutti i suoi bei capelli castani! Il naso si era del tutto
ristretto e raggrinzito, i denti le erano diventati storti e cariati. […]
Persino gli abiti si sciolsero come caduti nell’acido e al loro posto si formò
una lunga mantella nera provvista di buchi e rattoppi. Il processo era
avvenuto. Nina ora era proprio una bambina mostruosa. La cosa più stupefacente
e assurda è che sentiva dentro di sé crescere anche un animo cattivo e perfido,
ma per fortuna il nonno le aveva insegnato anche come controllare le nuove
emozioni: l’odio lo doveva conservare per Karkon. >>
Oltre ai
miei complimenti per il travestimento, mi sento solo di aggiungere “che schifo!”.
:P
Così conciata,
Nina si presenta a Palazzo Ca’ d’Oro – non prima di aver spaventato a morte i
suoi amici, poverini. Recita perfettamente la parte dell’orfana che vuole
ospitalità e, dopo essere stata accolta da Visciolo, aspetta il momento giusto
per entrare in azione. Girovagando per il Palazzo, trova la stanza di Karkon,
il quale, credendola davvero un’orfana che vuole entrare al suo servizio, la
mette alla prova e le chiede di uccidere uno scoiattolo. Ohibò, che crudeltà!
Se siete sensibili e amate gli animali, beh, l’Alchimia del Buio praticata da
Karkon sarà un duro colpo per voi …
Fortunatamente,
lì vicino c’è il Pandemon Mortalis, perciò Nina
riesce a distrarre il mago e prendere la spada. Una volta che la stella è
diventata nera, la ragazzina fugge, inseguita da Alvise e Barbessa ma aiutata
anche dai suoi amici che la riportano a Villa Espasia (i miei complimenti a
Roxy che a 10 anni guida benissimo un motoscafo!). Nina fa per aprire la
botola, ma il coperchio resta a metà. Panico paura! Il Libro, da gran burlone,
le dice solo ora che per aprire completamente la botola bisogna pronunciare la
formula “Quos Bi Los”. A questo punto, missione
compiuta!
Prima di
concludere, devo però soffermarmi su alcuni punti.
Innanzitutto,
la questione della paura della morte: alla fine, non è tutta magia e avventura; la
vita reale è sempre presente. È solo uno dei tanti esempi che Moony ci propone
per farci capire che non bastano talento e magia per far trionfare il Bene, ma
sono necessari anche molti sacrifici e bisogna anche affrontare i peggiori
dolori e le più brutte angosce dell’animo umano, prima di arrivare alla pace
finale.
Un’altra
cosa, prima che me la dimentichi: scappando da Palazzo Ca d’Oro, Nina scorge
altri bambini affacciarsi alle finestre, svegliati dal trambusto. Con grande
stupore, la protagonista si accorge che quelli non sono bambini, ma androidi! Proprio così: Karkon non ha al suo
servizio dei comuni bambini, ma dei robot. Pensate se si scoprisse in giro …!
Infine, se
quest’ultima missione di Nina è stata compiuta, altri misteri e interrogativi
si aggiungono al suo destino. Nella stanza del nemico, Nina vede appese alle
pareti delle scritte inquietanti, ma ce n’è una in particolare che non riesce a
dimenticare dopo quella notte: “Dispersi
a Xorax, morti sulla Terra”, seguita dalle foto di Misha e Birov segnate da
una bella X. La domanda che disperatamente si pone Nina è … Nonno Misha e Birian Birov sono davvero
morti? Possibile che ora si trovino su Xorax, la Sesta Luna, il pianeta di luce
che bisogna salvare?
La risposta
la troverete nei prossimi capitoli! J
*
Direi di
chiudere qui questo commentone … accidenti, bello lungo! Ma è necessario, visto
che andando avanti gli eventi si intrecciano e diventano complessi sempre di
più. Nella prossima pagina, scopriremo la funzione dell’Anello di Fumo e non
solo … preparatevi, sarà qualcosa di epico!
Baci e
grazie :*